Professioni dell'ippica

Proprietari, allenatori, guidatori e fantini, gentlemen ed amazzoni, artieri ippici: figure diverse, ma tutte accomunate da una singola passione: il cavallo.

Numerose sono le figure che ruotano attorno al cavallo, prendendosi cura durante il processo di crescita, occupandosi del suo benessere, formandolo in vista delle gare e delle competizioni ippiche, etc. A queste figure corrispondono altrettante professioni che, oltre ad essere accomunate da una identica passione, condividono conoscenze e competenze necessario per interpretare la "psicologia del cavallo".

Ogni cavallo appare infatti, ad un osservatore attento, diverso da tutti gli altri per particolari abitudini che non sono, come potrebbe sembrare, casuali: anche il più bizzarro comportamento è la conseguenza di una esperienza precedente, legata ai primissimi stadi della sua esistenza, e, ancora più a monte, si ricollega all'istinto della vita di branco, per la quale il cavallo è geneticamente programmato e che è molto diversa da quella che conduce un animale scuderizzato.

In questo senso, nell'accostarsi al cavallo per allevarlo, accudirlo, allenarlo, curarlo, etc. non si deve mai agire in modo troppo duro e impulsivo, tanto più con l'obiettivo di indurlo a modificare un certo atteggiamento: così facendo, infatti, si rischierebbe di generare nuove tensioni e di creare associazioni spiacevoli, a livello fisico e psicologico (il cavallo, se si trova a fronteggiare eventi nei quali, in passato, a nostra insaputa, ha corso pericoli e provato timore, si comporta secondo il suo istinto di conservazione).

Nel caso in cui si noti che il cavallo abbia reagito negativamente a una certa situazione, una carezza e un tono di voce tranquillizzante lo aiuteranno a vincere la paura.