Proprietario: passione e managerialità

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Da sempre l’uomo ha posseduto e allevato i cavalli per svariati fini, dall’agricoltura, ai trasporti, alla guerra. Cavalli per uomini di comando, come Bucefalo di Alessandro Magno, che accompagnavano sovrani e condottieri e ne condividevano nobiltà e coraggio. Ma anche cavalli per lo svago e la competizione che accrescevano il prestigio e la popolarità del proprietario.

Proprio dalla voglia di primeggiare nelle gare nacque l’esigenza di cavalli sempre migliori, non solo per prestazioni fisiche ma anche per qualità estetiche ed eleganza. I proprietari dei cavalli cominciarono a selezionare le razze incrociando i soggetti più belli con quelli adatti alle competizioni.

Ancora oggi sono i proprietari a supportare, con il loro impegno e la loro dedizione, la competitività dei cavalli italiani. Piccole o grandi scuderie, sono loro a trainare il mondo dello sport equestre. Appassionati di cavalli, con capacità manageriali e disponibilità finanziarie non solo per sostenere i costi di acquisto dei cavalli, Ma anche quelli delle strutture, dei trasporti e delle iscrizioni alle gare. Ma la soddisfazione di una vincita non ha prezzo e la vittoria di un cavallo è la vittoria del suo proprietario e della sua scuderia. Non sempre i proprietari affidano i propri cavalli a validi cavalieri: talvolta infatti, se dotati di capacità ed esperienza, sono loro stessi a montarli.

La figura del proprietario è molto articolata e va da quella dello “stalloniere”, proprietario di cavalli per la riproduzione, a quella dei proprietari di scuderie per cavalli da competizione. Molto spesso coincide con quella dell’allevatore.