A RomaCavalli convegno Fitetrec-Ante "Le vie dell’agriturismo in sella"

06/04/2011

La Fitetrec-Ante organizza – nel contesto di RomaCavallivenerdì 8 aprile alle ore 15 presso la Sala convegni della balconata padiglione 5 un incontro dal titolo “Le vie dell’agriturismo in sella: il nuovo brand del territorio integrato”.

Di assoluto spicco il panel dei relatori chiamati a confrontarsi su questo argomento, oggi di stringente attualità visti i recenti trend dei flussi turistici. Interverranno, infatti, Giuseppe Blasi, responsabile Direzione generale della competitività per lo sviluppo rurale del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Antonino Bussandri, responsabile Promuovi Italia, agenzia di assistenza tecnica dipartimento Sviluppo e competitività del Turismo Presidenza Consiglio dei ministri, Riccardo Acciai, segretario generale Unione nazionale incremento razze equine, Renato Di Rocco, presidente Federazione ciclistica italiana, Alberto Spinelli, presidente Federazione italiana turismo equestre e trec-Ante, Paolo Carnemolla, presidente Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica, Nicola Manfredelli, presidente Centro di ricerche e nutrizione del Mediterraneo e presidente Gal Marmo Melandro, Fausto Faggioli, presidente European academy for rural territories hospitality, Antonio Lia, presidente Assogal Regione Puglia, Alessandro Silvestri, presidente comitato regionale Lazio Fitetrec-Ante.

L’equiturismo è oggi il secondo modello di sport turistico quanto a numero di praticanti. L’utenza ideale è rappresentata non solo da turisti stranieri ma, anche e soprattutto, da cavalieri italiani, che costituiscono una forte fonte di sviluppo nel turismo equestre su numerose mete estere. Si evidenzia pertanto la necessità di formulare un’offerta altamente competitiva, strutturata in maniera ineccepibile e altamente professionale. La geografia e l’orografia del nostro Paese propongono scenari di grande varietà anche sulle brevi distanze, con una forte presenza di attività agraria e silvo-pastorale. La lunga e particolare storia italiana ha fatto sì che in ogni parte del territorio, anche nelle più remote, siano presenti tracce architettoniche e monumentali di civiltà suggestive, di forte valore e d’impatto, talora anche con particolari di originalità rispetto alla più strutturata – ma anche stereotipata – offerta dei percorsi storico-monumentali più classici.

Precipuità del nostro Paese è la biodiversità, che caratterizza le realtà regionali con specie e varietà di flora e di fauna e con connotazioni di folklore, tradizione e consuetudini abitudini alimentari del tutto diverse e alternative, tali da costituire un’ampia varietà di offerta seppur in contenute distanze geografiche. Il già collaudato sistema delle ippovie sta trovando il giusto posizionamento e proprio ruolo nel sistema turistico italiano sebbene l’intera rete necessiti oggi ancora di un attento lavoro di rilievo, di integrazione e organizzazione tecnica, ivi compresa la dotazione di strumenti tecnologicamente avanzati quali mappatura satellitare e la formazione di idonee figure professionali indispensabili per una omogenea qualità di offerta. Sotto questo profilo la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle aree territoriali dotate di viabilità minore, ma sicuramente di maggior freschezza e originalità di offerta, sono indispensabili.

È evidente, dunque, come l’equiturismo si ponga come sinergia tra il turista in sella e tutto il panorama ricchissimo di offerte dell’Italia. Offrendo la possibilità di muoversi a cavallo con il giusto ritmo si garantisce un impiego etico del proprio compagno di viaggio, la possibilità della riscoperta della viabilità minore, del piacere di potersi prendere il giusto tempo per conoscere, e non solo vedere, luoghi da riscoprire, costumi che si stanno perdendo e sapori antichi – non dimentichiamo, sotto questo aspetto, l’assoluta valenza salutistica della dieta mediterranea – agendo così anche sul rafforzamento dell’economia rurale e di uno stile di vita sano e all’insegna del benessere con un imprescindibile coinvolgimento delle aziende agrituristiche che si farebbero portavoce di un vero e proprio “stile italiano” nel turismo.

Fonte: Ufficio stampa Fitetrec-Ante



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