Il cavallo salernitano

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L’origine del cavallo salernitano viene geograficamente fatta risalire alla Piana del Sele, una vasta area di 500 Km quadrati che si estende dai monti Picentini ai monti Alburni. Le innumerevoli vicende storiche che hanno interessato la zona, soprattutto nel corso degli ultimi due secoli, hanno fatto da sfondo alla nascita di questo ibrido, scaturito dall’uso di stalloni di origine orientale, laziali, anglo-normanni, trottatori francesi e russi.

All’inizio del ‘900 il cavallo salernitano si presentava come un soggetto di buoni diametri, rustico, resistente e nevrile, tutte caratteristiche che lo facevano figurare come uno dei più tipici rappresentanti dei dolico-mesomorfi da sella, caccia, corse e concorsi.

L’attuale conformazione della razza è dovuta all’innesto di caratteristiche ereditate dai purosangue inglesi, che vennero introdotti nella riproduzione nella seconda metà del ‘900. Parlando della conformazione, in generale il salernitano ha una bella testa che mostra l’influenza spagnola, occhi vivaci e narici ampie. Il collo è lungo e ben attaccato e il garrese è abbastanza pronunciato e muscoloso. Le zampe sono armoniose, ditate di giunture valide, stinchi sottili ma ben resistenti, tendini ben staccati e asciutti e piede con unghia di buona consistenza.